Lagotto da Tartufo Addestrare Cucciolo

Il fascino del Lagotto da Tartufo

Come si arriva al Lagotto da Tartufo. Chi si avvicina per la prima volta al Lagotto Romagnolo ne rimane completamente affascinato. Un Cucciolo adorabile che fin dal suo ingresso nella nuova famiglia si fa apprezzare per la sua perspicacia. Sono cuccioli che amano le coccole e che mostrano il suo docile carattere. Imparano velocemente e gli piace giocare. Una splendida razza che affascina i nuovi proprietari.

Spesso le famiglie  adottano un Lagotto Romagnolo da compagnia e poi si fanno trasportare alla ricerca del Tartufo.

I cuccioli di Lagotto Romagnolo che affidiamo hanno già l’imprinting sul tartufo. Tra le richieste che riceviamo ci sono quelle di Lagotto Romagnolo da Tartufo. Per questo motivo e perchè ci piace, avviamo tutta la cucciolata alla cerca del tartufo. Questo ci consente di individuare il cucciolo che ha maggiori doti. Allo stesso tempo passiamo un po di tempo con tutti i nostri cuccioli in modo divertente. Questo aiuta  loro nella crescita caratteriale.

Le nuove famiglie si trovano dei Cuccioli di Lagotto già avviati, più o meno affinati sulla cerca. Cuccioli che mostrano interesse verso il tartufo e conoscono i primi giochi.

Il passo è breve, e dunque ecco le telefonate su come proseguire l’attività di addestramento. Famiglie che dalla richiesta di un Lagotto Romagnolo da compagnia si trovano a prendere il tesserino per la cerca dei Tartufi. Ecco il motivo di questo articolo.

Cucciolo Lagotto da Tartufo: Addestramento

Fare un cane da tartufo non è sempre semplicissimo. Il passaggio dal giardino al bosco non è mai banale ne per il Cane ne per il suo conduttore. In special modo se parliamo di neofiti. Non si conoscono le piante o i boschi dove fanno i tartufi.

A volte basta un po di fortuna e il Lagotto Romagnolo attacca la passione al proprio padrone. Altre volte la passione e la determinazione dell’uomo passano al proprio Lagotto Romagnolo. Ma non è sempre così scontato.

Per andare in cerca di tartufo dobbiamo essere muniti di tesserino. In Toscana l’esame di abilitazione è convocato due volte all’anno. Conviene iscriversi per tempo.

Cerca del Tartufo

In genere i Cuccioli del nostro allevamento conoscono già questo gioco. Per loro è un momento divertente.

Per stimolare la cerca del tartufo nei cuccioli nascondiamo in giardino un ovetto Kinder forato con all’interno del tartufo o utiliziamo del tartufo congelato, scorzone o bianchetto. Senza farsi vedere lanceremo il tartufo. Con parole e un gesto tipo allargare le braccia mettiamo il nostro cucciolo in cerca.

Errori da non commettere e suggerimenti

  • Non avventarsi sul cucciolo per paura che sciupi il tartufo. Staremo pronti ad intervenire ma mai in modo brusco, potremmo intimorire il cucciolo.
  • Non dobbiamo essere troppo insistenti. I movimenti del cucciolo devono essere interpretati. Un incoraggiamento verbale può essere opportuno o una nenia di sottofondo. Può semplicemente scocciare il cucciolo che si sta impegnando. Tocca a noi a capire il momento opportuno
  • Se vediamo che il cucciolo non riesce ad individuare il Tartufo lo dobbiamo aiutare. Richiamandolo gli indicheremo il punto dove guardare. Attireremo la sua attenzione lanciando del tartufo. Non dobbiamo farlo scoraggiare.
  • Non fare giochi senza premiarlo con bocconcini sfiziosi.  Wurster ad esempio o crocchette che solitamente sono la sua alimentazione

Raspata

Per indurre la raspata del tartufo  le prime volte faremo vedere al cucciolo dove sotterriamo il tartufo. In questo modo il nostro lagotto imparerà l’utilizzo delle gambe. Noteremo che i movimenti diventeranno man mano più sicuri e fluidi. Cominceremo a nascondere Tarufi sia in mezzo all’erba sia appena sottoterra.

Procediamo per gradi nel fare esercizi più difficili.

Stiamo sempre pronti a tornare un passo indietro se il cucciolo mostra difficoltà ad eseguire l’esercizio proposto.

L’obiettivo è arrivare a trovare tutti i tartufi sotterrati e con profondità man mano maggiori.

Errori da non commettere e suggerimenti

  • Non facciamo sedute troppo lunghe. meglio spesso e poco alla volta.

Riporto del Tartufo

Addestrare il proprio Lagotto Roamgnolo al riporto del tartufo è uno dei primi giochi che si fa in fase di avviamento. Si sfrutta il senso innato al riporto. Ben altra cosa è addestrare il proprio Lagotto Romagnolo al riporto quando ha già iniziato esercizi di cerca.

Il riporto le prime volte può portare stress al Cucciolo. E spesso anche al padrone che ha paura di finire il tartufo acquistato per esercitare il proprio cucciolo. Il riporto è un gioco che introduco alla fine del percorso di addestramento. Dopo che abbiamo fatto con frequenza e disinvoltura i ritrovamenti nel bosco. Questo esercizio richiede costanza e attenzione ai comportamenti del cane.

Lanceremo l’ovetto, quando il riporto sarà eseguito correttamente passeremo al tartufo congelato e solo dopo al tartufo fresco. Saremo pronti a tornare all’oggetto precedente se le cose non vanno bene.

La difficoltà maggiore è rappresentata dal fatto che stavolta saranno necessari anche dei rimproveri. Il rischio di intimidire un cucciolone è alto e ha ripercussioni anche su attività di cerca. L’esperienza in questo esercizio è importante. La costanza in genere paga. Anche nelle girate nel bosco non dovremo mai mancare di far notare un eventuale comportamento sbagliato.

Anche se il nostro Lagotto farà un eccellente riporto, nel bosco le buche vanno sempre ricoperte. Andare a tartufi con un Lagotto Romagnolo che non si mangia il tartufo è sempre piacevole.  Per il conduttore e per il cane.

Errori da non commettere e suggerimenti

  • Non introdurre l’esercizio del riporto troppo presto.
  • Non dobbiamo essere gelosi dei tartufi che andranno mangiati. Atteggiamenti duri porteranno indietro su tutte le fasi di addestramento.
  • La fretta è sempre cattiva consigliera. Per vedere i risultati il segreto sta nella calma e la costanza.

Prime girate al bosco con il Lagotto Romagnolo, neofita

Il comportamento del Lagotto Romagnolo una volta  che andremo nel bosco dipende da soggetto a soggetto.

Vi sono cuccioli che se non adeguatamente socializzati mostreranno timore. Altri dopo aver preso confidenza andranno dietro a tutti i nuovi odori. Alcuni seguiranno la selvaggina. Altri saranno distratti. Il caso più fortunato è il cucciolo di Lagotto Romagnolo  portato in tartufaia naturale  perchè farà ritrovamenti fin dalle prime uscite. Vi sono cuccioli di Lagotto Romagnolo che come mettono piede nel bosco pensano ad una solo cosa, il Tartufo!

Per andare nel bosco è importante avere un cucciolo educato che conosca i comandi base. Quando richiamato rientri, e quando messo in cerca si metta a cercare.

Anticipare le uscite al bosco è sbagliato. Rischiamo di insegnare al nostro cucciolo comportamenti che poi dovremo penare per rimuoverli.

Uscite a vuoto

Le prime uscite al bosco per un neofita sono quasi sempre senza alcun ritrovamento, a vuoto.

Per evitare le uscite a vuoto dovremo portarsi con noi del tartufo. Di tanto in tanto lo sotterriamo  o lo lanciamo nei pruni. Sarà occasione per farlo ritrovare al nostro compagno di viaggio e premiarlo. Il cucciolo seppur immerso in una marea di odori comincerà a riconoscere e sviluppare la priorità sul Tartufo. Per noi sarà più  facile dare indicazioni e richiamare la sua attenzione. Sappiamo dove abbiamo sotterrato il tartufo. La fiducia del cane verso il padrone cresce se quando lo invitiamo a cercare realmente poi si trova qualcosa.

Errori da non commettere e suggerimenti

  • Non andare in giro senza avere con noi premi e tartufo
  • Ogni uscita dovrà essere considerata come una seduta di addestramento
  • Non insistere sul cercare, se non siamo certi che vi sia il tartufo
  • Non far scavare come un matto con la speranza di un ritrovamento. Casomai siamo sulla tana di un topo o una radice marcia

Regole generali di addestramento

Quando stiamo addestrando il nostro Cucciolo, ogni seduta si deve concludere in modo positivo.

Un esercizio semplice per chiudere è meglio di un esercizio difficile fatto male.

Premiamo il nostro cucciolo solo se esegue correttamente l’azione richiesta e la porta a termine.

Ad esempio non premiamo il nostro cucciolo se raspa su un tartufo e poi se ne va. Richiamiamolo, facciamogli concludere il lavoro e dunque premiamolo.
Segnalato da Addestramentocaniblog.it

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